Il modello culturalista, come il contestualismo, condivide l’approccio situato (embedded) e distribuito all’apprendimento, che rappresenta una delle conquiste dei modelli d’insegnamento attuali della metà del XX secolo. Questo approccio si basa sull’idea che l’apprendimento non avviene in isolamento, ma è strettamente legato al contesto in cui si svolge.
In particolare, seguendo gli avanzamenti pedagogici del pedagogista Jerome Bruner, il modello culturalista si concentra sulla cultura. La cultura è intesa come un sistema di credenze e valori incarnato in una identità di appartenenza condivisa. Questa identità culturale è legata a contingenze spazio-temporali specifiche e si avvale di congegni periferici e artefatti cognitivi propri di quel contesto.
L’insegnante, in questo modello, assume un ruolo fondamentale. Non è solo un trasmettitore di conoscenze, ma diventa un esempio vivente, un modello che incarna quella specifica identità culturale e quelle tradizioni con cui il discente deve confrontarsi. L’apprendimento, quindi, diventa quasi un apprendistato per il discente, che, come un adepto, ha la responsabilità di omologarsi a questa identità culturale oppure di distaccarsene, sviluppando una propria identità.
Un esempio cardine di questo modello sono i club americani, che possiedono determinate strutture tradizionali e culturali con cui i membri devono interfacciarsi. Questi club rappresentano una serie di sub-contesti culturali, che fanno parte di un macro-contesto più ampio, con cui i membri devono confrontarsi. In questo modo, i membri apprendono non solo le regole e le tradizioni del club, ma anche come navigare e integrarsi in un contesto culturale più ampio.
Inoltre, il modello culturalista riconosce l’importanza degli artefatti cognitivi, che sono strumenti e risorse utilizzati per facilitare l’apprendimento. Questi artefatti possono includere libri, tecnologie digitali, strumenti di scrittura e altri materiali didattici che riflettono e supportano la cultura del contesto di apprendimento. L’uso di questi artefatti aiuta a creare un ambiente di apprendimento ricco e stimolante, in cui gli studenti possono esplorare e costruire conoscenze in modo significativo.
Un altro aspetto rilevante del modello culturalista è l’enfasi sulla collaborazione e sull’interazione sociale. L’apprendimento è visto come un processo sociale, in cui gli studenti imparano attraverso l’interazione con gli altri, sia insegnanti che compagni di classe. Questo approccio promuove lo sviluppo di competenze sociali e comunicative, oltre a favorire un senso di comunità e appartenenza.
In sintesi, il modello culturalista pone l’accento sull’importanza della cultura e del contesto nell’apprendimento, riconoscendo che l’educazione è un processo profondamente situato e distribuito, che coinvolge l’interazione con artefatti cognitivi e congegni periferici specifici del contesto culturale di appartenenza. Questo approccio offre una visione olistica dell’apprendimento, che integra aspetti cognitivi, sociali e culturali, contribuendo a formare individui completi e consapevoli del loro ruolo all’interno della società.