Il seme della speranza: le Direzioni Diverse a Villa Giaquinto

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Quando ci si trova per Caserta non si può fare a meno di notare di come, negli ultimi anni, la città stia vivendo un lento quanto inesorabile declino, specie nelle attività culturali. Eppure un Comune con il titolo di “Città” dovrebbe essere il cuore della vita culturale del proprio ambito territoriale, del resto Caserta è un capoluogo di Provincia. Invece, la sera casertana è diventata un mix monotono di risse alcoliche ed attività che girano intorno ad una migrazione modaiola tra i bar all’ultimo grido (che cambiano a cadenza stagionale).

Questo lento declino, provocato da amministrazioni comunali poco lungimiranti e da un controllo del territorio latitante ha generato la situazione attuale dell’intera città, l’occasione di riscatto non sembra vedersi ed i giovani casertani, oltre ad essere in fuga sotto il profilo lavorativo, quando vengono a visitare le proprie famiglie non frequentano in maniera assidua la città stessa creando un circolo vizioso che sta trasformando quella che era una città dinamica in una città morente.

Perché è di questo che si parla: di una città morente sotto il profilo commerciale e culturale. Nonostante le eccellenze che la città ancora raccoglie, la situazione è un complesso intreccio di interessi lobbistici, cittadinanza disillusa ed un quadro di abbandono di certe aree collegato a problematiche ambientali e sociali di difficile composizione.

In questo quadro lavora, quale vera alternativa, il Comitato per Villa Giaquinto, la cui opera per la riqualificazione di un grande spazio verde (di oltre 10.000 metri quadrati) al centro di Caserta sta dando i suoi frutti, dopo anni di intenso lavoro.

Prima di parlare dell’evento che si è concluso il 24 Luglio, è giusto ricordare il lavoro del Comitato. Questo nasce per iniziativa di un gruppo di ragazzi che, stanchi di vedere il parco di Villa Giaquinto in totale stato di abbandono, ha deciso di riqualificare, di propria iniziativa, questa grande area di verde urbano per riconsegnarlo ai cittadini. Ciò ha richiesto un grande lavoro da parte di tutti, oltre ad un certosino lavoro organizzativo, eppure loro stessi non prendono nulla per sé, ma riconsegnano quanto appartiene, di diritto, alla città.

Questo spazio, precedentemente noto anche come “Parco delle Amache“, era diventato il ricettacolo della peggiore umanità, con forte disagio per gli abitanti dell’intero centro storico di Caserta, a pochi passi dal Duomo. Oggi Villa Giaquinto è diventata un fiore all’occhiello per una città la cui amministrazione comunale ha latitato, più interessata ai permessi edilizi ed alle cubature per nuove costruzioni commerciali che al benessere di quei cittadini che votano quella stessa amministrazione, di quale colore essa sia, ad ogni tornata elettorale.

Quindi è nel centro storico di Caserta che parte l’iniziativa di “Direzioni Diverse“, organizzata dal Comitato di Villa Giaquinto insieme con SoundLab. Il clima di questa iniziativa è, fin da subito, divertente e distensivo ed entrando nella Villa è stato possibile sentire i musicisti suonare i propri pezzi davanti al pubblico nella cornice di questo ampio spazio verde al centro della città. Qui, oltre alla buona musica, la parola d’ordine è ritrovarsi, ritrovarsi dopo più di un anno di pandemia, ritrovarsi tra amici, ritrovarsi per far parte di un progetto, di un’idea più forte dei singoli che compongono il Comitato o le band. Del resto già vedere uno spettacolo di musica live in questo periodo diventa il vero evento, rappresentando qualcosa di realmente unico nell’estate di Caserta.

Ma questo non è un evento isolato, anzi questa sfida viene lanciata, ogni anno, dal Comitato, cercando di dare alla città un’alternativa per la città di Caserta. Durante l’evento il Presidente del Comitato, Luca Vozza, ha risposto ad alcune domande:

Qual è l’obiettivo dell’iniziativa di quest’anno, che, tra l’altro, so che non è la prima?

Dopo due anni di fermo era importante far ripartire questa iniziativa che organizziamo da anni, l’idea è anche quella di sostenere il mondo dello spettacolo, particolarmente colpito dalla pandemia, più di 30 band hanno risposto al nostro invito, partecipando alle nostre serate. Spesso, nel mondo del volontariato e del non profit, succede che certi progetti vengano abbandonati, ma noi continuiamo, con l’obiettivo di mantenere questo spazio a disposizione dei cittadini e queste serate sono un modo, tra tanti, di rendere questo spazio un bene pubblico.”

Secondo lei, è giusto dire che “Direzioni Diverse” sia l’apice dell’opera di recupero compiuta in questi anni dal Comitato per Villa Giaquinto?

Non c’è un vero momento di apice, è un lavoro continuo, che progredisce nel tempo con l’obiettivo di continuare sempre e comunque. Direzioni Diverse, come altri eventi, sono il nostro modo di cambiare la città, diventando, dunque, un momento in cui i cittadini possono prendere coscienza della loro città e possono riflettere sull’importanza di tutelare e valorizzare quanto appartiene anche a loro. “Direzioni Diverse”, insieme con “”Cinema in Erba”, sono dei momenti di grande portata in una città povera di eventi estivi che diventano davvero significativi. Questi eventi sono gratuiti, ma sono soprattutto momenti che ricordano a tutti noi cittadini che possiamo organizzare e vivere momenti culturali di grande respiro, nonostante il Covid e nonostante tutto il resto.

È parlando con i volontari che si capisce di quanto siano forti l’impegno e la volontà di fare qualcosa per la propria città con uno spirito non banalmente civico, ma sociale. Quella del Comitato è, dunque, una missione che non si ferma solo agli eventi, ma diventa un sistema integrato con la città ed i suoi abitanti.

Concludendo, si può dire che da una goccia in una terra arida è nato un germoglio di speranza e che questo è diventato un solido albero che ha messo radici diventando più di un’area verde recuperata, ma un simbolo stesso della voglia di lottare contro l’immobilismo sterile e contro il lento declino.

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