Quando si parla di pieni poteri

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Il governo farà uso di quest’autorizzazione, nella misura in cui ciò sarà indispensabile per l’attuazione delle misure vitali. Non è minacciata l’esistenza né del Reichstag né del Reichsrat. La posizione e dei diritti del presidente del Reich rimangono inviolate.

Discorso di Hitler come Cancelliere per l’approvazione della “Legge a rimedio dell’afflizione sofferta dal Popolo e dal Reich, 24 Marzo 1933

Con queste parole arrivava la richiesta dei “pieni poteri” ai membri del Parlamento Tedesco da parte dell’appena nominato Cancelliere Adolf Hitler, poche settimane dopo l’incendio del Reichstag. Poche parole e la forza delle SA a presidiare l’aula del Parlamento, ospitata in quel momento in un hotel di fronte alla devastata sede del Parlamento.

Era appena stato distrutto l’edificio simbolo della democrazia ed ora veniva annientata la neonata democrazia tedesca con un invito:

Possiate ora voi, Signori, ora decidervi tra la pace o la guerra!

Adolf Hitler, stesso discorso

Linguaggio militaresco detto da un caporale, incitamento all’odio in nome della democrazia che stava dirimendo, infatti si era fermato a ricordare il Cancelliere:

L’obiettivo deve essere quello di progettare una costituzione che leghi la volontà del Popolo all’autorità di una vera guida. La legalizzazione giuridica di tale riforma della Costituzione sarà concessa dal Popolo stesso.

Adolf Hitler, stesso discorso

Chiamava il popolo che pure non gli aveva dato la maggioranza (aveva il 44% ottenuto dopo l’incendio del Reichstag, mentre nelle elezioni precedenti il Partito Nazista aveva avuto un calo del 4% nel giro di 5 mesi tra le le elezioni del Luglio 1932 e il Novembre 1932 passando dal 37% al 32,9%).

Chiamava un popolo spaventato che non riusciva ad opporsi, mentre già aveva iniziato la purga del partito Comunista e di quello Socialdemocratico. Eppure si ostinava a chiedere “i pieni poteri”, a cercare quell’unzione democratica: “E’ il Popolo che lo vuole” e “Il Fuhrer e il Popolo sono una cosa sola”.

Nella teoria dell’indissolubile legame diretto tra popolo e capo (vale a dire la teoria del plebiscito, che avrebbe dato al Capo il governo del Reich dei Mille Anni) il Cancelliere avrebbe governato chiedendo opinione al popolo direttamente senza elezioni, senza garanzie e senza forme, direttamente dalla piazza, l’unico luogo degno per ottenere l’approvazione ( prendendo spunto da Carl Schmitt in Volksentscheid und Volksbegehren, in italiano “Decisione di popolo e Acclamazione di popolo”, del 1927).

Mai un uomo è stato più falso e manipolatore, un genio del male. Non ci sono paragoni all’abisso in cui è riuscito a trascinare il mondo un uomo solo con la sua forza di volontà e con un uso sapiente di bugie, fascino e paura.

Pieni poteri per salvare il Popolo Tedesco, pieni poteri per riuscire a compiere una missione salvifica, perché il Fuhrer era il nuovo Messia della Germania: ecco cosa chiedeva! Li avrebbe condotti al Lebensraum, allo spazio vitale che la storia aveva messo a disposizione del popolo tedesco a est come un novello Mosè.

Eppure diceva il Cancelliere nel suo libro il Mein Kampf:

Il popolo ha desideri confusi e ha generali idee che non sono ben chiare sulla sostanza del problema o sull’aspirazione o come raggiungerlo.

Adolf Hitler, Mein Kampf, Capitolo VII

Riteneva il Popolo, che lui chiama a benedirlo, non in grado di prendere una decisione: questa doveva venire dal leader che si sarebbe, generosamente, preso il peso di tutte le responsabilità, in maniera simile a quanto diceva un dittatore nostrano:

Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione.

Benito Mussolini, Preludio al Machiavelli, in Gerarchia dell’aprile 1924

Il popolo non deve decidere, deve solo ratificare. La chiamata ai pieni poteri è solo una chiamata per convenzione non sostanziale. La sovranità del popolo per Hitler è una falsità svuotata di ogni concreto significato: esiste solo il Popolo unito al suo Fuhrer, e su questo la lezione era stata del suo maestro Mussolini.

Con la richiesta dei pieni poteri (anzi con l’imposizione armata ad un parlamento inerme) si avvierà l’ascesa e caduta del Terzo Reich. L’episodio va ricordato, perché quella volta un popolo volle affidare ciecamente il proprio destino ad una persona sola, la soluzione di tutti i mali, l’uomo della Provvidenza, l’autorità carismatica di cui parlò Max Weber e poter far compiere il fato messianico.

Pensate a questa breve storia (che è la destinazione di un processo storico e mistificatorio portato avanti dal Partito Nazista durante tutto l’anno precedente) e vedete se qualcuno “affida” il suo destino a qualcun altro davanti alla richiesta di “pieni poteri”. La storia, amici e lettori, è sempre dietro l’angolo, come può, forse, far capire una frase:

O Fascismo o antifascismo

Benito Mussolini in un discorso del 1924

Forse il destino di quest’uomo, così pieno di fiducia cieca, è già segnato.

Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale…forse.

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Domenico Sepe
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